Regolamento per lo smart working: le regole per il lavoro da casa
Sebbene lo Smart Working, almeno in Italia fosse, fino a poco tempo fa, un’opzione decisamente poco considerata dalle aziende e dai lavoratori, negli ultimi de anni è diventata, massivamente, la condizione lavorativa della maggior parte dei professionisti e delle aziende. A marzo 2020, infatti, sono iniziate le prime restrizioni a causa del Covid-19, e tra queste c’era l’obbligo di smart working per la maggior parte delle categorie di lavoratori.
Sebbene poche aziende, fino a quel momento avessero preso in considerazione l’idea del telelavoro, attualmente sono molte quelle che, invece, vogliono mantenere queste modalità anche in futuro. Lo smart working ha sicuramente i suoi benefici, sia da un punto di vista di produttività che da un punto di vista economico, soprattutto per le grandi aziende.
I contratti che regolano lo smart working
È importante sapere, però, che perché si possa lavorare con il cosiddetto lavoro agile è necessario seguire un regolamento ben preciso che viene regolato per lo smart working, tramite un contratto tra azienda e dipendente. Ogni contratto è differente, in base all’impresa che lo stipula, ma ci sono delle regole che non si possono prescindere inquanto dettate dalla legge.
Nei prossimi paragrafi vi spiegheremo quali sono le leggi fondamentali che devono essere presenti nel regolamento per lo smart working perché i dipendenti lavorino in sicurezza, come se fossero in ufficio.
Regole che riguardano salute e sicurezza
All’interno del contratto che contiene il regolamento per lo smart working devono essere presenti tutti i riferimenti che riguardano la salute del dipendente e la sua sicurezza, dall’orario di lavoro che non deve superare un totale di ore settimanali, fino alle modalità di gestione delle attività lavorative.
Comunicare l’accordo al ministero del lavoro
Il contratto contenente il regolamento per il telelavoro, deve successivamente essere comunicato al ministero del lavoro, tramite la compilazione di un modulo sull’apposito portale. Le informazioni che verranno richieste all’azienda sono:
- I dati anagrafici del dipendente e del titolare dell’azienda;
- Il contratto che regola i rapporti lavorativi;
- La data di inizio e la durata del periodo di telelavoro, con conseguente scadenza del regolamento per lo smart working;
Diritto alla disconnessione
I lavoratori che si occupano di attività che richiedono il costante utilizzo di computer o laptop devono necessariamente avere a contratto il “diritto alla disconnessione” dai vari dispositivi tecnologici per 15 minuti ogni due ore. Questa clausola deve essere necessariamente scritta all’interno del regolamento per lo smart working.
Orari e limiti giornalieri e settimanali
All’interno del regolamento per lo smart working devono essere indicati gli orari in cui il dipendente deve essere reperibile e questi ultimi devono essere conformi alle norme vigenti, riguardo i limiti massimi di ore settimanali di lavoro approvate dalla legge.
Corsi di formazione
Il lavoratore che opera da casa deve avere riconosciuti, all’interno del regolamento per il telelavoro gli stessi corsi di formazione, volti all’apprendimento di nuove competenze e aggiornamenti di settore, a cui hanno diritto i dipendenti che lavorano all’interno degli uffici.
Polizza per gli infortuni ed eventuali malattie professionali nel regolamento per lo smart working
Il regolamento per lo smart working prevede un’intera sezione he riguarda l’assicurazione che l’azienda fornisce al lavoratore per tutelarlo in caso di infortuni, avvenuti durante l’orario di lavoro, ed eventuali malattie professionali per quanto riguarda alcune categorie professionali.
Regole sui controlli a distanza nel regolamento per lo smart working
Anche se il lavoratore in smart working ha maggiore libertà di gestione sulle attività lavorative, può essere comunque soggetto a controlli da remoto da parte del datore di lavoro, o chi per lui. Naturalmente questi controlli devono essere regolamentati tramite il contratto di regolamento per lo smart working, basandosi sulle norme vigenti nello statuto dei lavoratori.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group