Oggi vi illustriamo nel dettaglio come creare un dominio di rete. Vi spiegheremo come fare e quali strumenti usare. La rete Internet è come l'oceano: enorme e priva di direzioni preferenziali. Chiunque abbia un'attività, venda un prodotto o un servizio, o, semplicemente, voglia mettersi in evidenza e farsi conoscere dal mondo intero, ha necessità di occupare un piccolo angolo nel mare di Internet.
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Ecco che cos'è
Ogni posizione del web è caratterizzata da coordinate che la identificano in modo univoco; per semplicità, essa viene detta dominio e identificata da un nome che ne rappresenta l'indirizzo e che deve essere digitato per raggiungerla.
Per creare un proprio dominio, la prima cosa da fare è assicurarsi di scegliere un nome che sia ancora disponibile, che sia facilmente memorizzabile, che illustri con chiarezza il contenuto del sito, che sia personalizzato e che sia unico. Per essere certi di effettuare una scelta efficace dal punto di vista del marketing ci si può rivolgere a società che si occupano di gestione dei domini, offrendo estensioni particolari - da .org a .computer o, ancora, .sport o .com - a seconda delle esigenze, come Shopify Dominio online.
La scelta del nome del dominio deve essere fatta soprattutto nell'ottica dei motori di ricerca. Quando viene effettuata una ricerca, infatti, i vari motori di ricerca si rifanno a tutta una serie di classificazione dei nomi dei domini, dando la priorità a quelli ben indicizzati. Sembra che un motore di ricerca come Google, nel 2020, utilizzi centinaia di parametri per l'indicizzazione, a partire da quelli strettamente tecnici, come la valutazione dei tempi medi di risposta, fino a quelli relativi al contenuto, come il peso delle immagini e il loro tempo di download.
Suggerimenti per la scelta più efficiente
La prima importante valutazione è la scelta del dominio di primo livello (TLD, top-level domain). Il TLD è la sigla che segue il punto, cioè la cosiddetta estensione. Ad esempio, per un dominio la cui azione si svolgerà soprattutto a livello nazionale si potrà scegliere il TLD .it, mentre .com sarà la scelta più avveduta per un'attività che si svolge principalmente a livello internazionale.
La seconda decisione riguarda il nome completo del dominio. Qui è necessario fare riferimento agli algoritmi usati dai motori di ricerca come Google per eseguire le scelte ed effettuare il posizionamento nell'elenco delle risposte. Se negli anni passati, fino al 2012, Google privilegiava i domini che contenevano le keywords, cioè le parole chiave digitate dagli utenti, adesso, nel 2020, tende a privilegiare i domini brandable, cioè quelli che contengono il nome dell'azienda. La scelta migliore resta quella di mixare le keywords con l'indicazione del marchio aziendale. Quindi, ad esempio, per un sito web che si occupa di vendita di computer, al posto di computer.com, è più efficace utilizzare Rossicomputer.com, così da incrementare la personalizzazione.
Il nome del dominio deve essere facilmente memorizzabile e facilmente digitabile. Non sono consigliabili i nomi troppo complessi o che richiedono troppi virtuosismi sulla tastiera: Internet è anche sinonimo di rapidità. Una ricerca troppo lunga e complessa tende a indirizzare verso altri risultati e altri domini.
Come mettere una rete a dominio
Con l’espressione “mettere una rete a dominio” si intende collegare un insieme di computer dotati degli stessi parametri di sicurezza e di accesso su un database comune. I computer all’interno di una rete di dominio possono appartenere a diverse LAN purché abbiano in comune i seguenti elementi, come:
- Un nome univoco;
- Un amministratore di sistema;
- Uno o più server;
- Credenziali di accesso comuni;
- Limitazioni di accesso in base alle impostazioni del PC.
Un dominio di rete può includere anche centinaia di apparecchi collegati, si tratta di configurazioni impostate per le reti aziendali dove si richiede il controllo degli accessi e le limitazioni di attività per alcuni determinati utenti connessi. Per creare un dominio di rete occorre un sistema operativo (per esempio Windows), un server su cui è installato il sistema e su cui si attiveranno tutte le policy di sicurezza e le autorizzazioni richieste. L’utente della rete in dominio comune non deve fare altro che collegare e inserire il proprio PC alla rete impostata tramite una procedura semplice. L’elaboratore dell’utente deve, ovviamente, essere stato autorizzato dal server, avere le credenziali di accesso e un sistema operativo abilitato o compatibile: l’utente che aggiunge il proprio device in rete deve quindi conoscere il nome di dominio, i dati e la password.
Come aggiungere un dispositivo alla rete
Premesso che il server sia stato ben configurato, il client (utente) per aggiungersi al dominio di rete deve premere con il tasto destro del mouse sull’icona che permette di accedere alle Risorse del computer e di seguito entrare nelle “proprietà”. Nella finestra che si apre delle “proprietà” si seleziona dal menù il nome del computer e si inserisce nella stringa “ID computer” il nome del dominio. Si apre una nuova schermata in cui bisogna registrare il nome autorizzato all’interno della stringa “nome Computer”; all’interno della sezione “Membro” si spunta la casella con la voce “controllo dominio” e si inserisce il nominativo. Al termine della registrazione dei dati richiesti, si preme sull’icona “Ok” per confermare l’operazione. è necessario riavviare il computer per attivare le impostazioni, per cui si preme sul tasto “Start” e si riavvia il computer.
Al termine della procedura di riavvio, il sistema è configurato e pronto per accedere a tutti i servizi del server e della rete in dominio comune, come intranet per condividere file con gli altri computer collegati, accedere a una stampante di rete, la connessione internet. La procedura di aggiunta di un client alla rete viene notevolmente semplificata se tra gli utenti/client vi è un utente generico: usufruendo delle credenziali di questo ci si potrà collegare al dominio di rete senza fornire le credenziali di accesso come indicato nel paragrafo precedente.