Bonus PC: ecco tutto quello che c’è da sapere sull'incentivo
A causa della pandemia provocata dal COVID-19 c'è stato un grosso cambiamento di abitudini della popolazione dovuto all' aumento dello smart working e della didattica distanza. Queste due nuove pratiche hanno fatto in modo che tablet e computer siano strumenti ancor più necessari per gli italiani.
Quindi, il Governo, per pareggiare la situazione digitale in Italia ha stanziato una serie di fondi per sostenere sia le imprese che le famiglie nell'acquisto di questi dispositivi e per attivare una connessione più veloce: il Bonus Pc.
Scopriamo di più sul bonus PC
Il Bonus PC, gestito dal MISE, è un contributo che prevede sino a 500 euro per comprare servizi internet e dispositivi elettronici ed è diretto alle famiglie meno abbienti. Inoltre, è previsto anche un contributo diretto alla digitalizzazione delle imprese con diversi importi.
Il contributo, sotto forma di rimborso, verrà erogato mediante un sistema di voucher. Diversamente da quanto sembrava in principio non si tratterà di buoni da dare al negoziante dietro l’acquisto del dispositivo scelto ma ci si dovrà rivolgere ad un operatore telefonico accreditato su Infratel Italia, la società del MISE che si occupa di gestire l’incentivo.
Il Bonus computer verrà attribuito sino ad esaurimento, quindi, si aggiudicherà il bonus chi lo richiederà per primo.
Chi può presentare domanda?
Chi si può intendere come beneficiario del bonus PC? Il Bonus Pc potrà essere richiesto dalle famiglie e dalle aziende con modalità e valori diverse.
Per quanto concerne il Bonus Pc per le famiglie, esso prevede un contributo che ammonta ad un massimo di 500 euro e potrà essere richiesto dalle famiglie con questi parametri:
- Il reddito ISEE minore di 20.000 euro dà diritto sino a 500 euro di Bonus Pc per attivare connessioni veloci e comprare pc e tablet;
- Il reddito ISEE sino a 50.000 euro dà diritto ad un Bonus di 200 euro per attivare connessioni veloci di 30 Mbps almeno.
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La prima categoria avrà la precedenza rispetto alle seconde nella fase in cui verranno erogati i contributi.
Per avere accesso al Bonus Pc le famiglie non devono possedere connessioni ad Internet o queste devono essere inferiori dei 30 Mbps.
Si può avere un solo contributo per ogni famiglia presente nella stessa unità abitativa e non si può usufruire del Bonus Pc solamente per l’acquisto del dispositivo senza attivare un servizio di connettività.
Il bonus Pc, oltre ai nuclei familiari si occuperà anche della digitalizzazione delle imprese stanziando degli importi che vanno da 500 euro sino a 2.000 euro e che sarà strutturato in tal modo:
- da 500 euro per la connessione pari ad almeno 30 Mbps.
- da 2.000 euro per la connessione sino ad 1 Gbits (ovvero con la fibra).
Spieghiamone il funzionamento del Bonus PC
Le famiglie, per ottenere i contributi previsti dal Bonus Pc, si dovranno rivolgere, come detto, ad un operatore telefonico per valutare quali sono le proposte e fare la relativa richiesta per i servizi di proprio interesse.
In seguito, sarà lo stesso operatore ad applicare il giusto sconto sul costo di attivazione oppure sul canone e a fornire il router necessario per navigare e, infine, il dispositivo scelto dal cliente.
Diversamente dagli altri bonus che ha previsto il governo, nel caso del bonus Pc, chi lo richiede non dovrei farlo mediante lo SPID ma si dovrà rivolgere al provider del servizio con un'autocertificazione del proprio ISEE.
Che tempistiche ci sono per il bonus PC?
La prima fase che è dedicata alle famiglie che hanno un ISEE più basso di 20.000 euro è partita lo scorso lunedì 9 novembre 2020.
Invece per quanto riguarda la seconda fase destinata alle imprese ed è i nuclei familiari con l’ISEE pari a 50.000 euro, il Bonus Pc sarà rilasciato entro il mese di febbraio del prossimo anno.
Per quanto riguarda i contributi, a disposizione delle imprese ci sono ben 515,8 milioni con cifre sino a 2.000 euro se si sottoscrive o si richiede l'avanzamento di contratto.
Per quanto riguarda le famiglie, dopo una lunga discussione che riguardava il tetto dei 50.000 euro, in ultima istanza si è deciso che rimanesse tale solamente nei primi tre mesi, con la riserva di eliminare totalmente il limite qualora la misura non funzioni.